“L’unico modo è capire che italiani e migranti sono dalla stessa parte, con lo stesso destino. Quando viene violato il diritto da una parte, significa che presto verrà violato anche il nostro. Il diritto è l’unica cosa che più si espande e meno si consuma”.
Ed è così che Saviano apre la puntata domenicale di Che tempo che fa, su Rai uno, con un monologo su razzismo e immigrazione.
Il suo intervento è chairamente in chiave anti-governo gialloverde, contro il quale ha ampiamente espresso il suo dissenso.
“Se ascoltate i discorsi politici sugli immigrati sfruttati nelle campagne, sembra che il problema non sia lo sfruttamento, ma il lavoratore africano stesso, come se lui fosse responsabile del suo stesso sfruttamento”, ha continuato il giornalista.
Per lui non esiste “l’invasione straniera” annunciata e così ha concluso citando un passo del Vangelo di Matteo: “L’unico modo è ripensare l’accoglienza, ripensare i corridoi umanitari. Nelle merendine che mangiamo c’è il cacao africano, nei nostri smartphone e computer c’è il coltan, le piante italiane crescono con i fertilizzanti esportati dall’Africa. La Bauxite è africana. Insomma, si muovono le cose che ci permettono di vivere, perché non dovrebbero muoversi le persone?”
Saviano ha proposto il suo pensiero ancora da un altro punto di vista. Cosa te ne pare?
Fonte: IlGiornale
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